Demistificare significa fare controinchiesta, controinformazione, raccontare e riprendere la nostra Storia proletaria e partigiana riportandola nell’attuale.
Dopo la Rivoluzione d0Ottobre, la controrivoluzione ha sperimentato il nazifascismo. Dopo la sconfitta del nazifascismo in Europa, ha comunque ripreso una strategia fondamentale di questi regimi, la teoria di Goebbels sull’utilizzo di una menzogna a scopo politico. Nella sua evoluzione massmediatica ed informatica, si è passati per McLuhan ed arrivati ad MKUltra.
Tutto questo richiede un inquadramento, e non solo controinformazione e controinchiesta.
Piazza Fontana, gli allarmi nelle caserme, l’amnistia di Togliatti ed il reintegro nella magistratura e agli interni e nell’esercito di infami figure, boie e fucilatori, torturatori ed esecutori della dittatura fascista, ma ancora, l’ipocrisia cattolica, la confusione nel popolo creatasi dalla accettazione di Berlinguer delle “ragioni” del “mondo cattolico”, la droga pesante i suoi effetti chi l’ha portata e chi ne ha protetto la diffusione, i livelli occulti espressione delle combriccole ed interessi della borghesia imperialista, i livelli di integrazione tra partiti di governo (in primis la DC) e mafia e criminalità, la protezione speciale sempre goduta dagli industriali.
Tutta la nostra Storia necessita di demistificare proprio perché è metodo e prassi fondante della borghesia (semifeudale, clericale, illuminata ed imperialista moderno fascista), mistificare ed imporre la menzogna.
La psichiatria in questo senso è un’arma ancora superiore della psicologia in questo campo, è un’arma sociale della borghesia.
Costruire i passaggi attraverso la chiarezza, la chiarezza attraverso la verità.